La costante diffusione della microcriminalità impone la necessità di sorvegliare le proprie cose, ed anche di proteggere le persone. L’evoluzione tecnologica, con la disponibilità di nuovi componenti elettronici, a partire dagli anni ’70 ha reso possibile la realizzazione di sistemi di allarme a basso costo, sostanzialmente semplici nell’uso e adeguatamente affidabili. Queste premesse servono solo per spiegare l’origine dei sistemi elettronici di allarme, mentre la notevole diffusione è dovuta a molteplici ed evidenti dimostrazioni della loro utilità. La disponibilità di microprocessori e di programmi specifici, insieme all’utilizzo di nuovi principi fisici nelle tecniche di rilevazione, consentiranno nei prossimi anni ulteriori significativi progressi. Diventa quindi sempre più necessaria la conoscenza dei principi di funzionamento delle apparecchiature che compongono un sistema di allarme, oltre alla comprensione dei criteri che conducono alla scelta del sistema adatto alle proprie esigenze. Solo così l’acquisto diventa consapevole, cosciente, si evitano malintesi e delusioni, e false sensazioni di sicurezza.Questa breve guida vuole essere un modesto contributo alla conoscenza dei sistemi che segnalano le intrusioni, chiamati – forse impropriamente – antifurto, ma spera anche di stimolare l’attenzione, la prudenza, la prevenzione.
Perché proteggere la casa
La sicurezza è un valore fondamentale per la serenità della della tua vita e per il benessere della tua famiglia. Ci sono molte scelte che puoi fare per assicurare la tranquillità ai tuoi cari e farli vivre più sicuri. Una di queste è decidere di proteggere la tua casa dai possibili furti, installando un impianto antifurto innovativo, affidabile e di alta qualità come i sistemi da noi proposti.
Il rischi Furto
Per scegliere il sistema d’allarme, bisogna identificare le reali esigenza di sicurezza, l’ubicazione, la concentrazione e la vicinanza di altre case può essere importante. Come importante è considerare che se la casa è lasciata per lunghi periodi incustodita e si trova in una zona isolata, il ladro ha maggiori possibilità di non essere visto e per questo il furto risulta essere più facile. Inoltre le vie d’accesso e di fuga che possono facilitare il ladro sono maggiori in una villa unifamiliare rispetto a un appartamento. Nei condomini di contro ci sono balconi e pluviali, la continuità dei tetti, box e garage sotterranei e la spesso scarsa protezione degli androni e delle parti comuni. La presenza di beni di valore aumenta le probabilità di suscitare interesse nei malintenzionati, più alto è il valore custodito più abili ed esperti saranno i probabili ladri e di conseguenza maggiori devono essere le precauzioni da prendere nella scelta del sistema di sicurezza. E’ utile sapere che la stima dei valori custoditi in una casa viene fatta dalle Compagnie di Assicurazione, dalle quali si può ottenere uno sconto sulla polizza se il sistema di sicurezza usato è certificato. Anche se dati alla mano le possibilità di recuperare la refurtiva senza un impianto antifurto collegato con le Forze dell’Ordine sono praticamente nulle questa probabilità sale al 60% se il sistema di sicurezza è collegato alla forza pubblica o al telefono di una persona di fiducia che possa attivarsi immediatamente. Ricordiamoci sempre che i ladri entrano in casa in qualsiasi periodo dell’anno, approfittando di assenze anche brevi ! L’impianto deve essere pensato per essere utilizzato sempre anche per dal giornalaio sotto casa per pochi minuti e che oggi i mezzi di chiusura di porte blindate, finestre anti effrazione, tapparelle antiscasso e inferiate, oltre ad avere un costo elevato servono solo a ritardare il furto ma è provato che avendo del tempo i ladri riescono ad aprire qualsiasi blindatura. Al contrario la difesa elettronica ha invece lo scopo di dissuadere il ladro una volta penetrato in casa a restarvi perché il ladro sa che le forze dell’ordine sono state attivate insieme al proprietario e che il tempo a disposizione è minimo mentre ogni secondo aumentano i rischi di essere colti in flagrante.Oggi l’installazione di un sistema di sicurezza non crea disagi, i nuovi sistemi via radio consentono in poche ore, senza rompere muri o sporcare di avere a disposizione un efficace rimedio contro la delinquenza.
Come scegliere Impianto di Sicurezza
E’ indispensabile tenere conto dei rischi, delle proprie abitudini, della tipologia della casa, dei costi di gestione dell’impianto di sicurezza ed anche, perché no, dell’estetica della casa aspetto spesso importante e da non trascurare. Teniamo ben presente che lo scopo di un sistema di sicurezza è quello di scoraggiare o di ritardare le intrusioni. E’ inoltre provato che installando un sistema di sicurezza si riducano del 60% le probabilità di subire un furto, quasi che la presenza di una sirena e di un impianto di allarme scoraggi i malintenzionati. Purtroppo non serve solo scoraggiarli a non tentare il furto ma è indispensabile installare un sistema realmente efficace che ci dia la tranquillità della sicurezza durante le nostre ferie e vigili sul nostro riposo nelle ore notturne più a rischio per le rapine.Oggi tutto questo è possibile con costi di installazione che ogni giorno si riducono e tecnologie sempre nuove che garantiscono l’efficacia della rilevazione e l’assenza di fastidiosi falsi allarmi. I nuovi sistemi di sicurezza sono in grado di intercettare e disorientare il ladro e, se sono collegati a centri di pronto intervento, vigilanze carabinieri polizia, consentono di coglierlo in flagrante, recuperando la refurtiva.
E’ fondamentale prendere atto che l’efficacia della protezione si basa su 3 punti fondamentali:
1. tempo di rilevazione necessario all’impianto elettronico per dare l’allarme
2 dal tempo di resistenza che gli elementi strutturali della casa oppongono al ladro, una volta scattato l’allarme
3 dall’immediato intervento da parte delle Forze dell’Ordine o degli Istituti di Vigilanza privati per interrompere l’azione furtiva.
Per quanto riguarda il tipo di impianto è necessario sapere che due sono i tipi di protezione che è possibile installare, la prima di tipo perimetrale la seconda di tipo volumetrico. Ovviamente il consiglio è di abbinare i due tipi di protezione, in questo modo si arriva a diminuire il rischio di furti fino all’80%.
I componenti dei sistemi di Allarme
Il sistema di allarme deve essere realizzato in funzione dei locali da proteggere e delle esigenze degli utilizzatori, e richiede una attenta progettazione: non esiste la soluzione universale, adatta a tutti gli ambienti ed a tutti gli utenti.Dopo avere definito le caratteristiche della struttura da proteggere, ed aver valutato il rischio di intrusioni, si scelgono i sensori più idonei, per tipologia e numero, esaminando anche la possibilità di utilizzare il sistema di allarme in modo parziale, rimanendo all’interno dei locali protetti. Il numero dei sensori condiziona la scelta della centrale di controllo, per diversi motivi: innanzitutto molti sensori devono essere alimentati, e solitamente a questo provvede la centrale, che deve quindi essere dimensionata adeguatamente; è opportuno poi che ad ogni sensore corrisponda un circuito di ingresso della centrale, per il funzionamento ottimale.La centrale è sempre dotata di un organo di comando, che deve essere scelto attentamente: è forse l’elemento più importante per l’utente, che deve adattarsi a nuove abitudini, dovendo controllare il sistema di allarme.Anche gli avvisatori di allarme saranno adeguati al rischio, per garantire l’efficacia della segnalazione, che deve scoraggiare l’intruso e richiamare l’attenzione. I criteri di scelta del sistema di allarme riguardano anche le connessioni: è possibile utilizzare componenti collegati via filo o via radio, a seconda delle esigenze. La funzionalità del sistema di allarme deve essere verificata regolarmente, per garantire un lungo periodo di servizio, affidabile, senza interruzioni e senza falsi allarmi.
Esempi di attivazione
I sistemi antifurto offrono la possibilità di adattare il funzionamento dell’impianto al tuo modo di vivere e alle tue esigenze di sicurezza in ogni momento della giornata. I sistemi possono essere attivati totalmente, quando tutti gli ambienti sono vuoti, o parzialmente quando alcuni locali sono abitati.Attivazione totale quando il sistema è inserito totalmente tutti i rivelatori, magnetici e ad infrarossi, sono attivi, in modo da garantire la massima protezione interna e perimetrale.Parziale giorno, quando il sistema è inserito in modo parziale giorno tutti i rivelatori sulle porte e finestre sono attivi: questo assicura la protezione dell’intero perimetro dell’abitazione. L’attivazione parziale giorno permette la libera circolazione nei locali interni.Parziale notte, l’attivazione parziale notte assicura la massima protezione durante le ore notturne, in quanto attiva tutti i rivelatori magnetici perimetrali e tutti i rivelatori a infrarossi della zona giorno. I rivelatori a infrarossi della zona notte non sono attivi per permettere la libera circolazione nelle camere da letto.
I Sensori Antintrusione
I sensori possono essere divisi in due grandi categorie: perimetrali e volumetrici, anche se a volte queste definizioni risultano poco precise. Indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, i primi segnalano l’apertura di un serramento, mentre gli altri segnalano i movimenti nel volume protetto. Poiché nessuna protezione è perfetta, i migliori risultati si ottengono integrando i due tipi.
I sensori Perimetrali
La prima difesa di ogni struttura è quella fisica, rappresentata da serramenti in grado di impedire l’accesso alla proprietà. Porte, finestre, serrande, rendono difficoltoso l’accesso ai malintenzionati, quando sono robuste e chiuse accuratamente; i sensori perimetrali controllano lo stato dei serramenti, e si attivano quando questi vengono aperti. Il sensore più semplice ed economico è il contatto magnetico, attivato dalla prossimità di un magnete installato nella parte mobile del serramento. Sono disponibili varie forme, adatte a porte e finestre: i risultati migliori, estetici e funzionali, si ottengono con quelli da incasso. In alternativa vengono utilizzati contatti a vista, fissati sulla superficie esterna del serramento. Le tapparelle vengono protette con sensori a filo da installare nel cassettone, che reagiscono allo spostamento e permettono di lasciare la tapparella in qualsiasi posizione. Sensori di vibrazione intervengono durante i tentativi di forzatura, mentre microfoni selettivi segnalano la rottura dei vetri. La protezione perimetrale limita l’accessibilità alla zona protetta e può essere attivata anche rimanendo all’interno dei locali: questo basta a giustificarne l’installazione, anche se impegnativa. Purtroppo non è sufficiente, perché il sistema di allarme interviene solo al momento dell’apertura di un passaggio, ed interviene nuovamente solo se questo viene richiuso e riaperto. I sensori perimetrali permettono il controllo dell’effettiva chiusura dei serramenti, particolarmente utile in strutture di grande estensione. Può essere opportuno proteggere anche alcune porte interne.
I Sensori Volumetrici
La protezione del volume dei locali è realizzata con sensori che segnalano il movimento dei corpi, ma non la loro presenza. Utilizzano diversi principi fisici: quelli a microonde sfruttano la riflessione di onde elettromagnetiche; quelli ad infrarosso passivo ricevono la radiazione emessa dai corpi che hanno temperatura differente da quella ambientale. Tecniche avanzate di elaborazione dei segnali evitano la generazione di falsi allarmi, mentre nei sensori definiti a doppia tecnologia vengono integrati due principi di rivelazione, che devono intervenire contemporaneamente. L’efficienza della rivelazione dipende anche dalla posizione e dall’orientamento dei sensori, che devono essere valutati attentamente. I sensori volumetrici sono sempre attivi ed intervengono in occasione di ogni movimento, indipendentemente dalla posizione di porte e finestre, a differenza dei sensori perimetrali.
La Centrale Di allarme
Dopo avere scelto i sensori in funzione dell’ambiente da proteggere, è possibile scegliere la centrale più adatta. Solitamente la centrale provvede anche all’alimentazione dei sensori, e per questo motivo deve essere collegata alla tensione di rete: quando questa manca, un accumulatore provvede ad alimentare l’intero impianto.La centrale deve fornire le indicazioni sullo stato del sistema di allarme: servizio o riposo, pronto all’inserimento, funzionalità dell’alimentazione, memoria degli allarmi.E’ opportuno disporre di più circuiti di ingresso, uno per ogni sensore: talvolta, per economia, allo stesso ingresso vengono collegati più sensori, soprattutto di tipo perimetrale, ma in questo modo si perde la possibilità di identificare il sensore che ha provocato l’allarme, ed anche la possibilità di generare allarmi successivi al primo, se il primo sensore è rimasto in allarme.Per ogni circuito di ingresso, la centrale deve fornire indicazioni relative allo stato attuale, ed alla memoria di eventuali allarmi.La centrale esclude automaticamente il circuito di ingresso che ha generato tre allarmi, mantenendo la funzionalità degli altri ingressi; questa funzione limita gli allarmi in caso di guasto dei sensori.Spesso la centrale prevede la possibilità di esclusione di singoli sensori, che può essere utile in caso di guasto, ma non è molto comoda per l’utilizzo parziale del sistema. Ogni centrale dispone di un organo di comando, per il corretto utilizzo del sistema di allarme e di eventuali funzioni accessorie. L’organo di comando può prevedere anche stati di servizio parziale, che permettono l’utilizzo di alcuni locali mentre in altri locali è attiva la protezione antiintrusione.La centrale è dotata di temporizzatori programmabili, che determinano la durata dell’allarme, ed i ritardi di entrata ed uscita.
Alimentatore a Batteria
Il sistema di allarme funziona a bassa tensione (12 Volt corrente continua) e necessita di un adatto alimentatore, collegato alla tensione di rete (230 Volt corrente alternata). L’alimentatore deve garantire il necessario isolamento, e la più alta immunità ai disturbi presenti sulla rete elettrica. Il funzionamento continuo è possibile grazie alla presenza di una batteria ricaricabile, ermetica, che non richiede manutenzione. La batteria è indispensabile, poiché brevi interruzioni della rete elettrica sono abbastanza frequenti, soprattutto durante la notte. Quando manca la tensione di rete, la batteria può scaricarsi, per essere poi ricaricata successivamente dall’alimentatore quando ritorna la tensione. La batteria deve essere sostituita ogni tre o quattro anni, ed anche quando rimane scarica per un lungo periodo. L’alimentatore e la batteria, che sono all’interno della centrale, rispondono a due parametri precisi: la corrente assorbita dall’intero sistema e l’autonomia richiesta in assenza di tensione di rete. Le apparecchiature migliori, che hanno un assorbimento ridotto, permettono una lunga autonomia anche con batterie di piccola capacità. Basso assorbimento significa quindi dimensioni e costi più contenuti per la batteria e per l’alimentatore. I sensori a basso assorbimento consentono inoltre l’utilizzo di cavi di collegamento più piccoli, con vantaggi estetici ed economici.
I temporizzatori
Quando l’organo di comando si trova all’interno della zona protetta, è previsto un certo tempo – solitamente circa un minuto – per l’uscita, mentre alcune decine di secondi servono per mettere a riposo il sistema, al ritorno. E’ opportuno prevedere un avviso acustico di preallarme, che ricordi all’utente di agire sul sistema evitando allarmi impropri. I circuiti di temporizzazione interni alla centrale provvedono a queste funzioni, oltre a determinare la durata dell’allarme.
Gli organi di Comando
Il sistema di allarme viene controllato tramite un organo di comando che deve, soprattutto, soddisfare le esigenze degli utilizzatori. La chiave, reale o virtuale che sia, deve rispondere a precisi requisiti: elevato numero di combinazioni, difficoltà di riproduzione, resistenza ai tentativi di manomissione. Oltre a mettere il sistema in riposo ed in servizio, i dispositivi più evoluti offrono alcuni servizi addizionali, e consentono l’attivazione di apparecchiature accessorie. L’organo di comando fa parte della centrale, e spesso è possibile aggiungere un organo ulteriore, differente dal principale.
La chiave meccanica
L’organo di comando più semplice ed economico è rappresentato da un interruttore comandato da una chiave. Il codice è meccanico, e si trova all’interno del cilindro. Le difficoltà nel proteggere il cilindro, i contatti ed i collegamenti elettrici, limitano l’uso di questo dispositivo, che viene spesso montato a bordo della centrale ma raramente viene utilizzato per il comando remoto.
La chiave Elettronica
La chiave elettronica digitale contiene una memoria programmabile, con il codice dell’impianto. Normalmente le combinazioni sono oltre 4 miliardi, e la generazione del codice è assolutamente casuale. Il riconoscimento della chiave avviene all’interno della centrale d’allarme, mentre la chiave può essere connessa tramite inseritori remoti; il cavo di collegamento è a prova di manomissione. La chiave elettronica consente l’utilizzo parziale dell’impianto, e le spie sugli inseritori forniscono le principali segnalazioni. In caso di smarrimento o sottrazione di una o più chiavi, è possibile generare un nuovo codice e memorizzarlo nelle chiavi residue, ed in altre chiavi nuove.
Il Radiocomando
Il dispositivo più comodo per controllare a distanza qualsiasi apparecchiatura è certamente il radiocomando, forma evoluta di chiave elettronica che non richiede alcun collegamento diretto. I più recenti algoritmi di cifratura rendono inutile qualsiasi intercettazione dei segnali radio, e la disponibilità di diversi tasti consente un utilizzo molto versatile, facile e sicuro. I trasmettitori hanno codici differenti, che devono essere appresi dall’unità ricevente, ed ogni utente del sistema ha il proprio trasmettitore; in caso di necessità è possibile memorizzare nuovi trasmettitori o disabilitarne alcuni. Oltre allo stato di servizio dell’impianto, il radiocomando può attivare richieste di soccorso, accensione di luci, apertura di porte. Il sistema di allarme genera opportuni segnali acustici che confermano la ricezione dei segnali e l’esecuzione dei comandi.
Tastiere e Codici
Il codice numerico, che deve essere introdotto attraverso una tastiera, è una chiave virtuale. La sua sicurezza dipende dalla lunghezza – sei cifre hanno un milione di combinazioni – e dal sistema, che limita i tentativi di accesso. Non ha batterie da sostituire, problemi di falsi contatti, può essere modificato facilmente, e può essere comunicato a distanza in caso di necessità. Anche i sistemi collegati con il telefono utilizzano codici numerici per le interrogazioni e per inviare i comandi. E’ il sistema ideale per coloro che non vogliono portare con se chiavi di alcun tipo. Il codice viene introdotto tramite una o più tastiere, che possono essere anche a distanza notevole dalla centrale. La tastiera consente la visualizzazione completa dello stato del sistema e della sua storia, quando è collegata con centrali che dispongono di orologio, calendario, e memoria degli eventi. I codici vengono riconosciuti all’interno della centrale, e quindi eventuali manomissioni delle tastiere, non compromettono l’affidabilità del sistema di allarme.
Gli Avvisatori di Allarme
Lo scopo del sistema di allarme è quello di segnalare l’intrusione: all’interno dell’ambiente protetto per mezzo di sirene compatte, all’esterno con sirene autoprotette ed autoalimentate, a distanza attraverso combinatori telefonici. Anche gli impianti che dispongono di una chiamata a distanza devono avere almeno una sirena, che garantisce una segnalazione immediata dello stato di allarme, oltre ad un effetto deterrente locale.
Sirene Per Interno
Quando l’intruso si trova all’interno dei locali protetti viene disturbato dalle sirene interne, prima ancora di sentire quelle esterne. Le frequenze utilizzate, medio alte, sono particolarmente fastidiose ed irritanti. Devono essere installate in posizione tale da garantire la migliore udibilità, evitando ripostigli e locali chiusi.
Sirene Per Esterno
Le sirene per esterno devono essere dotate di segnalatore luminoso, in grado di evidenziare la provenienza dell’allarme, e sono necessarie per richiamare l’attenzione di vicini e passanti. Utilizzano frequenze medio basse, hanno potenza elevata e sono udibili a distanze notevoli. Il contenitore deve resistere alle intemperie ed al vandalismo. Vengono definite autoprotette ed autoalimentate poiché contengono una batteria, e sono in grado di suonare anche in caso di interruzione, dolosa o accidentale, del collegamento con la centrale. La durata del suono deve essere limitata da un temporizzatore interno che interviene in caso di guasto della centrale, o dei collegamenti, o dell’alimentazione. La batteria della sirena viene ricaricata dall’alimentatore della centrale, e deve essere sostituita ogni tre o quattro anni.
Combinatori Telefonici
Con la diffusione della telefonia cellulare, la chiamata automatica raggiunge praticamente chiunque in qualsiasi momento. Il combinatore telefonico interviene in caso di allarme, ma non solo: può essere attivato da richieste di soccorso, e può segnalare problemi tecnologici o di alimentazione. La mancanza della tensione di rete, ad esempio, non riguarda solo il sistema di allarme, ma anche frigoriferi, congelatori, sistemi di climatizzazione. Il combinatore telefonico può avere un proprio contenitore, ma può anche essere alloggiato all’interno della centrale, ed in questo caso spesso consente altre funzioni di telegestione del sistema. Gli apparecchi più comuni hanno un contenitore dedicato, che contiene anche una batteria che ne garantisce il funzionamento indipendentemente dalla centrale di allarme. Gli apparecchi in grado di rispondere alle chiamate, permettono il controllo a distanza del sistema ed altri dispositivi (climatizzazione, ecc.), semplicemente telefonando ed utilizzando la tastiera del telefono per trasmettere codici di identificazione e comandi operativi. Negli ultimi anni si sono andati affermando i nuovi sistemi GSM che risolvono tutti gli inconvenienti dei comuni combinatori telefonici sfruttando la tecnologia dei telefoni GSM per l’invio del messaggio di allarme. Utilizzando il sistema GSM non è più possibile per il ladro tagliare i fili del telefono o occupare la linea chiamando il numero del sistema, tutto avviene senza linea telecom e si è quindi svincolati da ogni tipo legame. Oltre a questo esiste la possibilità di inviare messaggi SMS o di collegarsi a centrali degli istituti di vigilanza in modalità digitale.
Quando la stesura dei cavi non è possibile, si ricorre al collegamento radio. Le pochefrequenze disponibili sono molto sfruttate, e non esiste la certezza assoluta di ricevere il breve segnale di allarme trasmesso da un sensore. È quindi opportuno utilizzare sempre sensori collegati via filo, e limitare al minimo indispensabile i sensori via radio. La situazione è differente per i radiocomandi, poiché è sempre possibile ripetere la trasmissione in caso di mancato funzionamento.
La funzionalità
Il sistema di allarme deve essere adeguato ai locali ed ai beni da proteggere, ed anche agli utilizzatori. Richiede accurata progettazione, e deve essere associato ad opportune difese fisiche, insieme ad un comportamento attento, prudente ed anche un po’ diffidente. La sicurezza deriva dalla prevenzione, cioè dalla capacità di valutare i rischi ed attuare le misure necessarie ad evitarli od almeno a ridurli. L’utilizzo deve essere quotidiano e non occasionale, il comando deve essere semplice, ed anche le operazioni di verifica della funzionalità devono essere agevoli. Il sistema deve essere conforme alla normativa, deve essere accompagnato da istruzioni per l’uso, e deve essere sottoposto a regolare manutenzione.
Conformità e Collaudo
La normativa stabilisce i requisiti minimi per le apparecchiature e per gli impianti di allarme, ed anche le modalità di prova e collaudo. Norme specifiche per prodotti ed impianti indicano come evitare i rischi di folgorazione, ed altre norme stabiliscono i criteri di resistenza alle manomissioni, al vandalismo, ed agli agenti atmosferici. Il rispetto della normativa è obbligatorio, ed è obbligatorio anche, prima della consegna, procedere ad un collaudo completo dell’impianto. Variazioni ai luoghi protetti solitamente richiedono adeguamenti del sistema di allarme.
Istruzioni per Uso
La conoscenza corretta del funzionamento del sistema di allarme permette il miglior utilizzo ed anche la pronta identificazione di eventuali problemi. Gli utilizzatori devono disporre di tutte le informazioni necessarie, e devono custodire con cura la documentazione tecnica delle apparecchiature, per agevolare interventi successivi. Prove pratiche possono migliorare la confidenza degli utenti, che devono dimostrare la piena capacità di utilizzo del sistema.
La Manutenzione
Come ogni macchina complessa, il sistema di allarme necessita di verifiche periodiche. Lo stato delle batterie, la sensibilità dei sensori, l’usura degli organi di comando, le condizioni dei cablaggi, devono essere controllati attentamente, con regolarità. Certe apparecchiature sono in grado di segnalare la presenza di anomalie, ed anche di comunicarle a distanza, agevolando le operazioni di manutenzione.